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VR photography

Ligero69 camera

Trasformare un dorso Mamiya press ed un obiettivo Mamiya press in una fotocamera completa? Ecco una grande idea dello statunitense Mario Machon, noto come SPRKPLG su Printables.com. Ve la potete stampare in casa, o acquistare direttamente da lui.

Obiettivo

Prima di tutto la lente: Ha davvero senso usare i tre grandangolari, che vengono di solito completi con i loro mirini.
50mm f5.6, equivanernte sul formato 6×9 ad un 21mm delle nostre “full frame” 24×36.
65mm f6.3, l’unico schema Topogon 4 lenti mai entrato in produzione, un 28mm su 6×9, grande come un dischetto da hockey.
75mm f5.6 raffinatissimo obiettivo equivalente ad un 32mm
Mamiya Press é un sistema splendido, rimasto sul mercato per decenni. Grande, pesante, ma economico, indistruttibile, facile da manutenere e riparare e di grande qualitá. andate giu ai links per saperne di piú e per un elenco completo delle lenti.

La Polaroid 600SE é stata prodotta per Polaroid su base Mamiya Press super 23, ha lenti con una baionetta diversa ed un tiraggio maggiore, quindi attenzione! Ci sono solo 127, 150, ed il 75 con mirino aggiuntivo.

Mirino

E se trovo a poco un obiettivo privo del mirino? E se il mio non é tra questi?
Beh, si fa pure quello! Ecco il link ai mirini sempre del nostro amico SPRKPLG. Le parti ottiche sono espiantate da compatte di poco prezzo, la cassa esterna é da stampare.
Alternativamente ci sono mirini ottici compatti e di qualitá a marca TTArtisan, 21 e 28mm, ed altri marchiati Voigtlander, Ricoh ecc. che sono reperibili nuovi nei negozi di fotografia. Occhio che non sono regalati…

Ci sono dei mirni di plastica recuperabili in rete, ma accertatevi di non pagarli piu di pochi euro, perché fanno schifo al cazzo. 10 euri su aliexpress son pure troppi.

NON COMPRATE QUESTA SCHIFEZZA


Dorso


Ce nesono tanti, dai multiformato a 645 a 6×9 a quelli a formato fisso (67e 69) Cercatevi un dorso che possa tenere il 6×9. Se proprio volete usare il 6×7 che avete nell’armadio d’accordo, ma vi perdete due cm di felicitá. Sapevatelo e confrontatevici. Si possono usare tutti i dorsi Mamiya, anche quelli vecchi col pomello di carica a SX. Per rendere confoitevole la presa sul dorso Mamiya Press, consiglio di stampare anche la maniglia, che poi ci permette di integrare il pulsante di scatto. Scegliete il file da stampare secondo l’esigenza. Il vecchio dorso della 23 é tondo, i dorsi con la carica a leva hanno un profilo piú squadrato.

Questi dorsi sono grandi, ingombranti e con una strana forma ad S. A parte svolgere naturalmente la funzione di impugnatura, la forma e gli ingombri sono pensati per mantenere la pellicola il piú possibile pianaprima dello scatto, anche se sono comunque dotati di pressapellicola.

La “maniglia”originale la trovate qui. Io l’ho modificata per un grip migliore ed un comfort superiore anche se si tiene la macchina in mano per mezza giornata, e la trovate QUI, il dorso della 23 é quello stondato.
Il manico si innesta a pressione, fa “clack”e tiene ben chiusi anche i vecchi dorsi semisfondati che avete trovato al mercatino. Stampate la maniglia in PET, PETG, PCTG o qualche filamento con buone proprietá elastiche.

Il corpo macchina

E’un solo pezzo, che l’autore ha rilasciato su printables.
https://www.printables.com/model/48122-ligero69-camera-body-for-mamiya-press-lens-m-mount
Ma se non avete una stampante e siete negli USA compratela direttamente da lui, stampata in fibra di carbonio.
Io l’ho fatta in casa su di una stampante da 200 euro, una SOVOL SV06, anzi ne ho fatte 4.


Corpo in PLA, 0.2mm, 4 walls, infill cubic subdivision 25%. Si stampa a faccia in giú, con un po’di supporti ad albero. Solo sulla baionetta e al limite sullo zoccolo inferiore della camera.


I migliori risultati, piú piacevoli e puliti, si ottangono spostando il Z-seam indietro, e stampando la macchina con la parte inferiore indetro. Usate filamenti nero opaco, o dovrete comunque floccare l’interno con una vernice nera opaca, o un primer, meglio ancora.

i due pezzi che fermano il dorso sono in PCTG o PETG, 4 walls, infill 30%, 0.2mm

ATTENZIONE! qui cominciano i miei piccoli upgrade. Ho cambiato il labbro inferiore, in stile Graflock. Il mio é quello arancione equerllo frigio, con e senza superficie zigrinata.
Altresí ho fatto delle “set screws” per evitare di dover andare a comprare delle viti zigrinate.
Il kit é Disponibile QUI


Avrete bisogno di un po’di hardware:
3 viti M2 a testa piatta (testa a cono) lunghe 6/8mm e relativi dadi.
Una M2x6 e due M3x10 / M3x16 a testa cilindrica o tonda, con relativi dadi. (secondo il progetto originale delle viti zigrinate )
Un adattatore 3/8″a 1/4″ per la madrevite del cavalletto
Uno scatto flessibile solido di 35-40 cm di lunghezza.

Il modello di base prevede di infilare i dadi a pressione nelle apposite fessure, e di regolare la dimensione delle slitte portaccessori con limetta, carta vetrata e olio di gomito.

Ho deciso quindi, con il permesso di Mario, di riprendere il progetto e modificare il disegno in CAD per sostituire le viti dal labbro superiore con M2 autofilettanti a testa conica, ed usare inserti a caldo per le viti di sblocco del dorso sul labbro inferiore. E’la Ligero plus che trovate al solito indirizzo, Disponibile QUI basata sempre sul modello E, l’ultimo.

Come potete immaginare, il grigio metallico non é indicatissimo per la camera a tenuta di luce, mentre il filamento nero opaco si. Per ovviare al problema una bella mascheratura ed una bombolettata di primer nero opaco.

Qui invece una panoramica della macchina finita, in vari colori.

I links ai files da stampare:

Un po’di link per la ferramenta.

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