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VR photography

Panasonic 3D lens, su EPL-1.

 

Benone..
Benvenuti, anzi bentornati nell’hype del 3D!
Anche Panasonic ci ha messo lo zampino, riportando in auge un tipo di obiettivo che ha una storia piuttosto lunga…

Per chi abbia voglia di ammirare ed analizzare lo STEMAR (Stereo Elmar), il posto giusto, dopo la vetrinetta di un collezionista, é il sito di MIR, vero luogo di bagordi, per noi appassionati e collezionisti.

Come vediamo su Pacific Rim Camera lo Stereo Nikkor, quasi identico, poi c’é uno Zeiss, un FED russo, ecc. ecc.  Ogni 20-25 anni il mercato viene inondato di 3D, la cosa dura 10 anni  e poi va tutto nel dimenticatoio. Come?Perché? io ho le mie teorie, ma in sostanza non é mai stato sviluppato un vero linguaggio, e non tutti possono vedere una immagine stereo, o comunque non attraverso gli stessi mezzi e nello stesso modo. In sostanza, ragioni tecniche e pratiche, ma anche ragioni ben piú profonde ed importanti, che mettono in questione il reale valore aggiunto della cosa.

Da parte mia trovo che il 3D, in fotografia come in video, abbia la capacitá in alcuni casi di aggiungere magia, di dire davvero qualcosa in piú. Ma é raro, ed é rarissimo nelle grandi produzioni.

12.5 che cosa vuol dire? Che é un grandangolare, quasi un 24?
Sbagliato.
Una ottica di questo tipo é composta da DUE obiettivi, e scatta DUE immagini sullo stesso sensore, utilizzandone, come vediamo, una piccola parte.
Il risultato é che il piccoletto produrrá delle immagini stereoscopiche  da circa tre megapixel. Diciamo che non ci sono problemi nella cosa… é quanto basta per stampare un A5 o anche un A4 senza troppi problemi.
In stereofotografia, infatti, la definizione dell’immagine non é un fattore cosí importante.
12,5mm f12… fuoco e diaframma fisso.
Si puó montare su qualsiasi macchina micro 4/3, ma funziona solo sulle Panasonic… E non su tutte: G2, G3, GH2, GF2, GF3, GX1 le macchine compatibili. GH1, GF1, G1 e G10, ma anche AF101, e tutte le Olympus sono escluse.

La prima volta che ce l’ho in mano, é in un bel negozietto di Venezia. Rarissimo vedere un negozio di fotografia stracolmo di micro 4/3 e mirrorless!! Il paradiso. DOVEVO entrare! Marco, il proprietario, é una persona simpaticissima,  di una gentilezza d’altri tempi, ed ha due doti cha vanno sempre in coppia, é estremamente preparato ed estremamente curioso. Cosí, proviamo a metterlo sulla mia EPL-1  e vediamo che succere.
Si accende, la macchina ci mette un sacco e poi dá schermo nero.  Errore. Fine dei giochi.  “ma no, non é possibile! si dovrá pur vedere qualcosa, ehi, hai abilitato l’opzione di scattare senza obiettivo?” “Sicuro, é la prima cosa che ho fatto quando l’ho comprata!” “Saranno mica i contatti elettrici? Proviamo a coprirli” e tira fuori il nastro adesivo…
😀
Oh, beh! ha cominciato lui! Io ho solo estratto il coltellino svizzero, sagomato il nastro-carta e… CLICK!
La macchina scatta!
Camera Hackers alla riscossa! In effetti i contatti servono alla macchina, per recuperare, dal firmware dell’obiettivo le nozioni necessarie ad usare l’obiettivo stesso, a processare le immagini, anche solo a come farle vedere sul monitor. Non dimentichiamo che le ottiche micro son fatte di vetro, plastiche, metalli, ma anche DI  SOFTWARE, in egual misura. Le lenti correggono quello che si puó correggere solo con l’ottica, il coma, le aberrazioni cromatiche e lasciano perdere il resto. Il software corregge il resto, la geometria, la vignettatura. governa  la messa a fuoco automatica, ed anche quella manuale, e la gestione del diaframma.
3D lens. Diaframma fisso, f12. Fuoco fisso. Escluso il chip, diventa un’ottica-e-basta, e non puó incasinare una macchina non compatibile.
Cosí, faccio due foto dentro il negozio e continuiamo la chiacchierata. Purtroppo passa un mese, tra lavoro, eventi e cataclismi.
Ed io mi metto a lavorare a questo trafiletto solo adesso.

Poi, immagino, che le foto scattate siano direttamente visibili con qualche bel software Panasonic, che ci sia giá un sistema per tagliare e mettere a registro il video, eccetera eccetera. E questo sulla Pen, scordarselo.
Le foto sono state ritagliate con Photoshop, in immagine destra e immagine sinistra. Tenendo l’immagine tutta intera, vignettatura inclusa.

Le suddette immagini, poi, sono state caricate in Stereo Photo Maker, un ottimo programma, gratuito, per l’allineamento delle stereocoppie.

Appena fatto partire in automatico ha fatto straordinariamente bene il suo lavoro.
Anaglifo a colori, rosso-ciano (rosso a sinistra).
Pronti con gli occhialini?!?!!?!?
😀 😀

 

Ringrazio Marco Missiaja per la simpatica chiacchierata e la pazienza, oltre  che per aver reso possibile questo post!

 

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